giovedì 10 gennaio 2008

Bellezza e bruttezza, madre natura è bottanissima!


Beltà o obbrobrio di natura? Belli o brutti?
Prima di dare una risposta, partiamo da una vecchia barzelletta e una battuta del comico Jerry Lewis .
La barzelletta. Una vecchia brutta e laida va dal macellaio e gli chiede: "Ha del fegato?". "Si'". "E allora leccamela!".
La battuta. "Mamma, mi porti allo zoo?". "Eh no! Se ti vogliono vedere che vengano a casa!"
Bellezza o bruttezza? Meglio la prima o meglio la seconda?
Una bella domanda che, però, per essere ben compresa a fondo nella sua drammaticità, necessita di una migliore formulazione. È meglio essere scorfani, deformi, ripugnanti, malfatti da morire, inguardabili mostri, rifiuti di natura? Oppure, al contrario, è meglio essere bellissimi, perfetti, armoniosi, affascinanti, avvenenti, miss mozzafiato, sirene, aitanti, adoni?
Nel giudizio, bisogna tenere presente che la bellezza procura un senso di benessere, piacere, armonia, fascino, attrazione. La bruttezza, invece, procura un senso di disgusto, dispiacere, avversione, ripugnanza. Messa così la questione tutti vorremmo essere un cigno e nessuno il brutto anatroccolo. Purtroppo non possiamo scegliere, così come non possiamo scegliere i genitori che ci concepiscono con lo stampo: brutti loro e brutti noi! Madre Natura è una grande bottanissima. Dal giorno della creazione del mondo, permette questa deprecabile discriminazione estetica che poi è anche discriminazione familiare, sociale, scolastica, lavorativa.
Bello è sinonimo di interesse, felicità, bontà, leggiadria, attenzioni, successo, carriera, amore e sesso facili e a profusione. Brutto è sinonimo di infelicità, goffaggine, cattiveria, pesantezza, fatica, pesantezza, sfortuna, sfiga, sesso a portata i mano (nel senso solitario della parola) e amore col cannocchiale o, se si è ostinati o fortunati, col contagocce.
Essere belli o brutti, scorfani o orate, ti segna dalla nascita e per tutta la vita. Una persona bella è ricercata, attira interesse, ha gli occhi addosso, riceve complimenti continui, ha la vita in discesa: si guarda allo specchio e sorride! Una persona brutta non se la caga nessuno, viene evitata, non esiste, è continuamente soggetta a giudizi negativi e sprezzanti, ha la vita irta di ostacoli: si guarda allo specchio e si spaventa o si sputa!
C’è troppa differenza tra belli e brutti, i primi ad appartenere di diritto alla specie umana, i secondi a quella animale. Perché? Chi ha permesso tutto questo? Chi deve rispondere dei danni morali e materiali subiti dalla sottospecie dei brutti? Fin da bambini si cresce col mito della bellezza e il demonio della scorfanezza. Fin da piccolo noti che la ragazza bella ha tanti fidanzatini, che il ragazzo bello si fa una storia dietro l’altra e che la ragazza e il ragazzo brutti stanno a guardare o, se fortunati, si accontentano degli scarti oppure di compagni abbandonati dalla effimera bellezza.
Nessuno tra i belli vuole essere brutto. E nessuno tra i brutti vuole essere brutto. Parafrasando un celeberrimo filosofo (chi?): non è bello ciò che è brutto ma è brutto ciò che non piace.
Diego Parassole, comico e cabarettista di Zelig, ci fa rilevare giustamente che se il sommo Dante Alighieri “fosse stato bello, sarebbe stato tutto il tempo a trombare con Beatrice e non avrebbe scritto la Divina Commedia”.
Viva la bruttezza, allora, se ci porta alla realizzazione della bellezza nelle arti. Ma quanta sofferenza ci sta dietro la vita di una persona che si sente brutta fuori e brutta dentro: traumi, blocchi psicologici, difficoltà di relazione, sensi di inferiorità, disperazione, depressione, anoressia, bulimia. Per colpa della non accettazione di se stessi, della non adesione al gusto estetico imperante, della non corrispondenza ai canoni di perfezione universale, ti costringi a vivere al di sotto delle tue possibilità, a mortificare la tua umanità e intelligenza, a soffocare le tue straordinarie potenzialità. Vivi all’ombra di te stesso.
Il brutto ha una sola via d’uscita per diventare di colpo affascinante e dare una sterzata al crudele destino: possedere un bel conto in banca, un portafogli traboccante di soldi, una bella auto, un bel vestito, un’ottima cultura, un’avvolgente capacità comunicativa, una coinvolgente ironia, una superdotazione, una bella plastica al viso o agli apparati genitali. Ai piedi del ricco uomo scorfano cascheranno le donne più belle del mondo. Ai piedi della donna scorfana e ricca (desiderosamente sfondata!) cascheranno gli uomini più belli del pianeta.

Ma perché diamo così tanto valore e potere alla bellezza?
Uno dei campi in cui la bellezza perde, in cui la bellezza non viene considerata, è quello della comicità. Alla bruttezza danno grande considerazione i comici e i cabarettisti suscitando ilarità anche tra gli stessi portatori di bruttezza come nelle seguenti battute che impazzano su internet:

- Quando sono nato ero così brutto che l'ostetrico ha preso a schiaffi mia madre! (Mario Zucca)
- Conosco una ragazza così brutta che quando l'ho portata in cima all'Empire State Building, gli aeroplani hanno cominciato ad attaccarla. (Rodney Dangerfield)
- E' brutta, ma talmente brutta, che si riesce a farle le fotografie anche con la macchinetta spenta: la pellicola s'impressiona lo stesso. (Lopezzone)
- Quando ero piccolo, ero così brutto che i genitori dovevano legarmi una bistecca al collo affinchè il cane giocasse con me. (Mauroemme)
- Era talmente brutta che tutti quelli che le chiedevano di uscire era perché l'avevano vista entrare. (Furio Ombri)
- Conoscevo una ragazza che aveva un corpo stupendo ma un viso orripilante. Lavorava come indossatrice di passamontagna. (Gialappa's Band)
- Ero in discoteca con la mia ragazza, quando uno mi ha chiesto se oltre alla mia fidanzata c'era un altro cesso nel locale. (Fichi d'India)
- "Lo sai che mi sono fatta gonfiare le labbra?". "Sì, ma se non ti fai sgonfiare il resto della faccia mica si vede!". (Duo di Picche)
- Non sono brutto, ma mi arrangio. (Totò)

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

martedì 8 gennaio 2008

Festival San Romolo e Remo della Lupa, la lista dei cantanti-cani


Presentata la lista degli artisti partecipanti all'attesa rassegna canora di San Romolo e Remo della Lupa, il festival dei cantanti cani. Arriva il vero contro festival al celebrato e troppo intonato festival di Sanremo. Il San Romolo e Remo della Lupa si presenta come manifestazione musicale nuova, con una formula innovativa che punta a fare chiasso, a offrire una valida alternativa stonata ai perfetti festival televisivi, a raccattare elemosine, ad aumentare gli indici d’ascolto, ad allungare i pollici uditivi.
I campioni del San Romolo e Remo della Lupa se la vedranno con le mezze calzette, le mezze calzette gareggeranno con le giarrettiere, le giarrettiere si confronteranno con i peli superflui. La caratteristica distintiva della kermesse canora della Lupa è: essere stonati, cantare canzoni che fanno schifo, suscitare ribrezzo e pietà nella giuria. Si voterà gettando succosi pomodori o maleodoranti rifiuti napoletani sui cantanti in gara. Un pomodoro vale un punto, un sacchetto di immondizia 10, un cassonetto di monnezza campana 100. Vince il primo premio chi viene sommerso dai voti.
Il Festival di San Romolo e Remo della Lupa si svolgerà in località dell’Erba Secca in contemporanea al festival della Città dei Fiori e sarà ripreso da telecamere a circuito chiuso.
Il San Romolo e Remo della Lupa contrapporrà un proprio cantante-cane ai famosi artisti del festival di Sanremo. Il pubblico condominiale vedrà il San Romolo e Remo della Lupa dal vivo sul pianerottolo condominale, mentre il Sanremo lo vedrà in tv come l'auditel di tutt’Italia.

Di seguito, in maiuscolo, vi offriamo la lista dei cantanti e i titoli dei brani in gara al Sanremo 2008, così come ufficializzata dai mitici Pippo Baudo e Piero Chiambretti.
In minuscolo e in rosso, invece, l’elenco degli artisti-cani inascoltabili della giocosa competizione virtuale condominiale della rassegna canora ululante del San Romolo e Remo della Lupa.
EUGENIO BENNATO - GRANDE SUD
Eugenia Malconcepita - Piccolo Nord settentrionale

LOREDANA BERTÈ - MUSICA E PAROLE
Loredano Bernoi – Frastuono e silenzio

SERGIO CAMMARIERE - L'AMORE NON SI SPIEGA
Sergia Maître - L’odio fa bene alla salute

TOTO CUTUGNO - UN FALCO CHIUSO IN GABBIA
Salvatrice Melograna - Passerotta per favore non andare via anche se sei libera

GIÒ DI TONNO E LOLA PONCE - COLPO DI FULMINE
Nongiai Balene e Mula Nunvofaaspagnola - Non mi piaci più e ti lascio vattene non mi guardare e non dirmi niente

FINLEY - RICORDI
Stanlio ed Onlio - Oddio ho dimenticato tutto

FRANKIE HI NRG - RIVOLUZIONE
Accukkiu Hi Sordi – Sonnolenza

MAX GAZZÈ - IL SOLITO SESSO
Minimum Taxè – Amore con piacevole astinenza sessuale kamasutriana instancabile in tutte le salse e dimensioni

GIANLUCA GRIGNANI - CAMMINA NEL SOLE
Gaudenti Digrignati - Stai fermo nell’ombra, non ti muovere che il caldo ti tosta e abbrustolisce

L'AURA - BASTA!
L’Urino – Continua, continua non ti preoccupare perché tanto sei incontinente!

LITTLE TONY - NON FINISCE QUI
Big Tonia - Proseguirò a bastonarti fino alla nausea

PAOLO MENEGUZZI - GRANDE
Paola Moto Guzzi - Piccolo Mignon mini

MIETTA - BACIAMI ADESSO
Nonmibutto - Sputami dopo se vuoi! Ma sputami!

AMEDEO MINGHI - CAMMINA CAMMINA
Amadea Vagini - Sto venendo! Sto venendo!

FABRIZIO MORO - EPPURE MI HAI CAMBIATO LA VITA
Fabrizia Bionda - Se non c’eri tu era meglio

ANNA TATANGELO - IL MIO AMICO
Anno Totò Diavolo - Il tuo caro nemico di cuore

TIROMANCINO - IL RUBACUORI
Tirodestro – Il dona organi umani

TRICARICO - VITA TRANQUILLA
Seiscarichi e una Briscola – Morte agitata

MARIO VENUTI - A FERRO E FUOCO
Maria Nonancoraarrivata - Ode alla plastica bruciata che sprigiona diossina

MICHELE ZARRILLO - L'ULTIMO FILM INSIEME.
Michela Lillo Zorro - Finalmente il primo film senza di te

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: http://www.iliubo.blogspot.com/”)

Nella foto il famoso musicista euro-mediterraneo pan africano Gaudenti Digrignati

lunedì 7 gennaio 2008

Ferrari F2008: nuova auto F1 esclude colf, operai e disoccupati


La nuova Ferrari F2008 solo per pochi. Anzi solo per due. È un’ingiustizia. Per tale ragione, stiamo scrivendo una lunga lettera di rimostranze alla casa automobilistica di Maranello, una cartolina illustrata al presidente del Cavallino Rampante Luca Cordero di Montezemolo e un francobollo con la mia effigie al nuovo amministratore delegato della scuderia emiliana Jean Tod.
Noi tifosi sfegatati della Rossa che sfidiamo i fusi orari alzandoci alle ore 4 del mattino per vedere correre la Ferrari nei circuiti di Formula Uno di tutto il mondo, ci aspettavamo un trattamento diverso, un maggiore riguardo e un deferente rispetto. Finalmente, ci auguravamo fino alla fine dello scorso anno, con l’avvento di Cordero Luca e di Tod Jean Tod, qualcosa nel 2008 cambierà profondamente dopo circa settanta anni di produzione di monoposto personalizzate. Finalmente, era la speranza, la gloriosa scuderia di Maranello la finirà di costruire bolidi di Formula Uno in esclisiva solo per due persone. In concomitanza col campionato del mondo del 2008, ci aspettavamo una produzione in serie della nuova, fiammante, veloce, imbattibile, Ferrari F2008. E invece no. La nuova monoposto è stata pensata, progettata, plasmata, limata e costruita solo per due persone, per due Ponzio Pilota stranieri che all'anagrafe si chiamano Kimi Raikkonen e Felipe Massa. Che delusione! Già il 31 dicembre immaginavo la mia personale Ferrari di Formula Uno parcheggiata per l'Epifania davanti al condominio di casa mia, col motore 45 cilindri fumante sotto la Palazzina Popolare dove sono cresciuto e dove per tantissimi anni non ho dormito a causa del rombare dei motori delle auto partecipanti al Fabaria Rally, impegnate a correre nelle curve a gomito e a strapiombo della Crocca (affascinante località rurale di Favara). E invece no! Il sogno di avere una Ferrari tutta mia si allontana ancora una volta. Evapora il sogno di alzarmi la mattina alle 7,55 e arrivare in ufficio alle 8 con una puntualità fulminante. Sfuma il sogno di mettermi per ore in coda nel traffico cittadino dietro una vecchia Fiat 500, a fianco a una minuscola Smart e una Vespa 50. Svanisce il sogno di giocare alle auto da corsa volando nei circuiti urbani e interurbani, nelle trazzere, mulattiere, scorciatoie, vicoli, vie, viuzze, strade comunali, strade provinciali e strade statali di una Sicilia moderna che è tutta una pista di Formula Uno.
La nuova Ferrari F2008 è stata svelata, illustrata nei minimi dettagli. I critici hanno detto che è brutta ma vincente per conquistare il titolo piloti e quello costruttori anche quest'anno, a partire dalla gara inaugurale, dal Gran Premio di Melbourne. La nuova Ferrari, con mio grande rammarico, non avrà ancora me alla guida pronto a raccogliere la sfida del leggendario Michael Schumacher tra gli stretti percorsi sterrati della Valle dei Templi di Agrigento!
Speriamo che nel 2009, Maranello si adegui alle richieste del mercato producendo bolidi in serie, in modo tale che anche un operaio di fabbrica, un minatore, un muratore, un falegname, una Colf, un venditore di calia e semenza, un disoccupato possano tranquillamente recarsi in concessionaria e acquistare l’ultima utilitaria-familiare-monoposto col cavallino rampante della Ferrari. Con quello che guadagnano, le agevolazioni della rottamazione o la supervalutazione dell'usato, se lo possono permettere!

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

domenica 6 gennaio 2008

Parcheggio portatile per auto, rivoluzione nella mobilità urbana


Non c’è più posto dove parcheggiare l’auto? Ci sono più veicoli che abitanti, case e strade messe assieme? Non c’è problema, ci pensa iliubo con il suo “sostino”, un’idea rivoluzionaria che cambierà il modo di vivere l’auto e la città. L’idea viene lanciata ufficialmente e seriamente con questo post e, per la prima volta, viene messa a disposizione della città virtuale del cyber spazio. Di cosa si tratta? Presto detto. Si tratta del “parcheggio portatile”, pratico, comodo, maneggevole, poco ingombrante, adattabile, flessibile, camaleontico, sempre pronto all’uso e disponibile in tanti colori. Con il parcheggio portatile si risolverà definitivamente il problema della mancanza cronica di aree di sosta nelle caotiche metropoli e nelle invivibili città; si risolverà il problema del traffico urbano ingrossato negli ultimi anni da automobilisti che girano a vuoto (alcuni anche con l’elicottero) per i viali, le vie, i vicoli delle città alla ricerca disperata di un posto libero; si ridurrà l’inquinamento atmosferico togliendo dalle palle le auto circolanti; si ridurranno i ricoveri nei reparti di psichiatria di automobilisti stressati, nevrotici, impazziti, imbufaliti, imbestemmialiti. La straordinaria idea del “sostino” renderà inutili d’un colpo i farraginosi e interminabili iter burocratici dei cosiddetti Piani di Mobilità Urbana e Piano per Nuove Aree di Sosta. Non ce ne sarà più la necessità. Ognuno avrà il suo personale posto auto portatile che si porterà dietro, un posto auto che diventerà una dotazione e un indispensabile accessorio di serie della propria vettura.
Con il “sostino”, dunque, arriva la sosta facile, immediata, gratuita, eco-compatibile. L’idea risponde perfettamente ai bisogni della città moderna e alle esigenze degli automobilisti dell’oggi e del futuro che amano arrivare fin davanti la porta d’ingresso della propria abitazione o direttamente dentro la vetrina del negozio preferito.
Il “sostino” ha numerosi vantaggi. Non paghi più multe per divieto di sosta perché il parcheggio portatile è privo di cartelli di divieto. Non ti costringi a effettuare estenuanti ricerche di aree libere perché il posto ce l’hai incorporato nell’auto. Risparmi i soldi della benzina per i giri a vuoto e risparmi gli assegni per gli esosi parcheggi a pagamento. Elimini il deprecabile fenomeno della sosta selvaggia. Liberi vitali arterie pubbliche bloccate da parcheggi d’auto in doppia, tripla, quadrupla, quintupla, sestupla, oplà fila e liberi l’aria ai balconi di tanti storici palazzi occultati da vetture parcheggiate in colonne verticali sopra altri veicoli.
La rivoluzionaria idea del parcheggio portatile ci cambierà la vita. L’innovazione supererà la stessa idea del sistema di ricerca satellitare delle aree urbane adibite a parcheggio. Solo in Italia si creeranno 56 milioni di posti auto, tanti quanti sono secondo l’Istat tutti gli italiani (compresi anziani e neonati motorizzati). Nel mondo se ne creeranno più di sei miliardi. Se non è rivoluzione copernicana questa!?

Qualcuno sta dicendo: ma perché lanciare la meravigliosa idea del “sostino” solo oggi e non prima? Presto detto. Perché oggi ho letto la notizia che un gruppo di ricercatori americani della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, negli Stati Uniti, ha messo a punto la “macchina che legge il pensiero”. Ed io non mi volevo far rubare l’idea del secolo, anzi l’idea che rivoluzionerà il terzo millennio.
iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)
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