sabato 24 maggio 2008

Cercasi cornuto senza corna, casting per film


"Cercasi cornuto e cornuta senza corna per impersonare un cornuto e una cornuta con le corna". È in corso il casting per la produzione ad Agrigento di un film, un cortometraggio dal titolo “Babbaluci”, ambientato in un paesetto dell’entroterra siciliano. La produzione è dell’Associazione “Emanuela Loi” in collaborazione con Iliubo. L’Associazione “Emanuela Loi”, degli amici Fabio Fabiano e Pino Simonaro, è la stessa che ha di recente presentato l’apprezzata docufiction su Gaetano Guarino, sindaco di Favara nell’immediato dopoguerra ucciso in circostanze misteriose.
L'associazione "Loi" passerà dall’impegno civile alle corna, con una nuova produzione tutta cinematografica. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Raimondo Moncada che curerà anche la regia.
Nel corto si racconteranno storie di tradimenti in una Sicilia fintamente arretrata, per affermare alla fine: tutto il mondo è paese! Corna, cornuti e cornificanti ci sono nell’emancipato nord e corna, cornuti e cornificanti ci sono nel caldo sud. Nessun luogo è, purtroppo, esente da questa piaga sociale. Il consiglio che ci sentiamo di dare a chi ha il timore di vedere strane ombre sui muri è uno. Suggeriamo di passarsi il pettine stretto al cuoio capelluto prima di uscire di casa, per avvertire la presenza di tipiche escrescenze ossee.
Nel nuovo film dell’Associazione “Loi” e di Iliubo, si parlerà di una Sicilia grottesca, solare e divertente dove non esiste più quel delitto d’onore brillantemente dipinto nel film “Sedotta e Abbandonata” del mitico Pietro Germi. "Babbaluci" cercherà di cancellare stereotipi duri a morire che descrivono ancora i siciliani a dorso di mulo, con i fazzoletti neri in testa, sopra carretti variopinti e con le lupare addosso.
Chi ha la voglia di mettersi in gioco e provare i provini, passare attraverso la dura selezione del casting, fare la prova delle corna, del cornificato e del cornificante può contattare direttamente iliubo con la e-mail iliubo@libero.it. Non per forza si deve essere cornuti senza corna. Si cercano anche attori per interpretare altri ruoli meno compromettenti. L’originalità dell'opera siciliana sta nel fatto che, a differenza di altre produzioni cinematografiche dove (come ad Hollywood) si inizia a girare con finanziamenti miliardari, in “Babbaluci” si parte con un budget pari a zero per non dire sotto zero. La produzione, per tale motivo, sarebbe tentata di far pagare tutti gli attori tramite l’Ici sulla prima casa che proprio in questi giorni è stata abolita dal governo Berlusconi. Gli attori-contribuenti sono abituati da tempo a pagare questa tassa e il tributo al film diventerebbe indolore. L’unico dolore rimangono le corna ma solo per chi, per sua sfortuna, è costretto a portare questa croce addosso. Ma meglio non pensarci. Chi non ci pensa vive felice.

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

martedì 20 maggio 2008

Cemento disarmato, mondo da smontare


Il mondo è da rifondare. Il globo umanizzato è da smontare e poi rimontare. Perché? Perché il cemento non è più armato. E, non essendo più armato, ha disarmato l'umanità che con il calcestruzzo ha fondato le società moderne, post-moderne e del futuro. Per recuperare la serenità, dobbiamo radere al suolo viadotti, ponti, case, edifici pubblici e privati, grattacieli, grattacapi, grattaformaggi ecc. Dobbiamo sfrattare anche i morti, privandoli delle loro tombe, dei loculi, dei sepolcri, delle villette cimiteriali dove hanno riposato indisturbati per decenni, secoli, millenni.
Nessuno ha pensato seriamente che il tanto idolatrato cemento armato ha una durata limitata nel tempo. Il calcestruzzo ha quasi la stessa vita dell’uomo. I segni della vecchiaia sono sotto gli occhi di tutti. Il degrado urbano ed extraurbano è incalzante. Lesioni, cedimenti, distacchi, deformazioni, fanno affiorare giorno dopo giorno la povera armatura in ferro arrugginito. Se non si corre ai ripari in tempo utile, rischiamo di trovarci col culo per terra e nel pavimento di chi abita sotto di noi. Rischiamo di attraversare un ponte e di ritrovarci con l’auto sospesi nel cielo a gustarci panorami mozzafiato.
Il cemento, lo sanno anche i corrotti, è un materiale artificiale che ha rivoluzionato il modo di costruire. Architetti, ingegneri, geometri e muratori non ne possono fare a meno. In un epoca non tanto lontana (siamo nell'era lapidea), si utilizzavano le pietre non solo per lapidare le persone che ci stavano sullo stomaco o per giocare alla rana sul pelo dell’acqua di mari, laghi e fiumi. Le pietre si adoperavano anche per rivestire una comoda grotta, restaurare una palafitta, costruire un grattacielo, edificare un teatro, innalzare un palasport, erigere obelischi, costruire sale congressi. Quando si è cominciato nell'Ottocento ad utilizzare il cemento, si sapeva poco o niente di questo materiale miracoloso e dalla erculea forza chimica. Adesso se ne conoscono pregi e difetti e così ne si ottimizza l’uso. E infatti notiamo grondaie cadenti, muri di sostegno che non sostengono più nulla, piloni di viadotti mangiati ai piedi dagli agenti atmosferici, dighe con le pance, pilastri spalestrati, case popolari impopolari. Per garantire una sicurezza di massa (perché lavoriamo, dormiamo, ci divertiamo, preghiamo sopra e sotto il cemento) occorrerebbe un’operazione di manutenzione straordinaria in tutto il pianeta prima che il mondo cada a pezzi e ci sia l'apocalisse. Occorrerebbe radere al suolo ogni costruzione in calcestruzzo e rifare tutto da capo, garantendo al cento per cento sicurezza e resistenza duratura. Grazie al calcestruzzo l'economia mondiale ripartirebbe creando milioni di nuovi posti di lavoro.

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: http://www.iliubo.blogspot.com/”)

lunedì 19 maggio 2008

Google e le corna del mondo


Chi non entra nel motore di ricerca più potente del pianeta non è nessuno. E difatti se non entri in Google non esisti. E se non esisti non vai da nessuna parte. Google è il nuovo padrone del mondo, padrone del tuo cervello, del tuo cuoio capelluto e delle screscenze ossee. La dittatura di Google è stata morbida ma graduale. Ora è assoluta. Tutto si muove ormai con Google e con le cosiddette indicizzazioni (parola che ho imparato da poco e che, in parole povere, significa essere inseriti con il proprio link nei milioni di miliardi di pagine che ci sputano i motori di ricerca quando li consultiamo). Digiti una parola sulla bocca famelica del motore di ricerca e ti si apre un mondo che non è quello effettivo ma quello scelto da Google o da Yahoo o o da Microsoft o da qualsiasi altro motore (ma il motore Google sembra avere molti più cavalli). Non tutto entra. C'è dunque un mondo visibile e un mondo invisibile.
Essere in internet oggi come oggi è come fare la pipì nel deserto. Rischi di non esistere per eccessiva estensione dei granelli di sabbia (ogni granello un sito web!). E se non ti trovi in Google o sei troppo ai margini, non ti caga letteralmente nessuno per il semplice motivo che non ti vede nessuno. La prima volta che fai la pipì sopra le dune del deserto ti guardi in giro con aria circospetta e ti chiedi:"E se mi vedono?" La seconda volta la fai quasi tranquillamente. La terza volta ti lasci andare senza controllare: "Tanto chi cazzo deve passare con questo caldo?" Ed in effetti non passa nessuno. Ma non si può sapere mai. Mentre la fai a fontanella col miraggio di un lussuoso bagno in lontananza, potrebbe passare una carovana di google-beduini che potrebbe, a tua insaputa, assistere allo spettacolo zampillante e farsi una fragorosa risata. Ma non per gli zampilloni ma per le dimensioni della fontana. E poi come la metti? Dopo un iniziale imbarazzo, saresti sicuramente contento della presenza umana. Certificano con gli occhi che ci sei!
La verità è che se non sei solo è meglio. Anche in internet. La solitudine a lungo andare ti prosciuga, ti inaridisce. Sapere di non essere solo al mondo ti dà gli stimoli e la forza di andare avanti con il massimo delle energie vitali, intellettive e creative. Con Google vivi, pensi, scrivi, fai i compiti, lavori, trovi l’anima gemella, cerchi la tesi per laurearti, compri i cocomeri per l'insalata, scarichi la musica che fa per te, apri il video che ami… Ti puoi imbattere, anche e purtroppo, a sorpresa sulla prima visione di tua moglie con un altro… o di tuo marito con un'altra… e altro che vita sono guai! Anzi: corna planetarie! Certificate!

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)
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