venerdì 5 settembre 2008

Londra, la “Corazza genitale” non ha piu' misteri


Un turista siciliano ha svelato a Londra un mistero rimasto insoluto per secoli e secoli. E’ il mistero della celebre “corazza genitale”, attrazione della visitatissima Torre di Londra, antico edificio sito a due passi dalla splendida Tower Bridge e a un passo dal Tamigi. La Torre di Londra e’ nota, tra le altre cose, perche’ custodisce i gioielli della corona e lo scettro reale con il diamante piu’ grande del mondo: la prima "Stella dell'Africa". Ma tutte le attenzioni dei visitatori, abbiamo potuto constatare di persona, non sono per le corone tempestate di gioielli e nemmeno per la “Stella d’Africa”. L’interesse maggiore lo suscita la fantastica e al tempo stesso enigmatica “corazza nella corazza”, una protuberanza a involucro cilindroidale unica al mondo avvolta in lamine di acciaio inox antitaglio e a prova di scasso che si allunga per diversi centimetri e in orizzontale da una grandiosa armatura esposta in una teca con vetro blindato assieme ad altre piu’ innocue armature della Torre di Londra. E’ molto curioso e fa davvero impressione il fatto che tra decine di armature in esposizione, la corazza che vi facciamo vedere nella foto sia l’unica dotata di speciale “corazza membrale” a protezione dei preziosi cavallereschi. In tanti tra gli studiosi, accademici e scienziati britannici si sono scervellati per venire a capo dell’arcano, senza successo. C’e’ chi e’ impazzito, c’e’ chi e’ morto. Il nostro turista siciliano (che per ragioni di privacy ci ha pregato di mantenere l’anonimato, ma per facilita’ di narrazione indicheremo con la sigla R.M.) ha trovato la spiegazione di cotanta generosita’ armatoriale. Perche’, si e’ chiesto subito R.M., l’armatura con la “corazza genitale” ha la superdotazione extra mentre le altre no? Forse che le altre corazze, essendo piatte sotto la cintura, sono appartenute a guerrieri donne o uomini operati? Forse che al guerriero che indossava la corazza genitale non e' riuscita l’operazione di impianto di un membro bionico artificiale che poi e' rimasto bloccato nella sua lunghezza longitudinale? O forse che il guerriero si eccitava ormonalmente guerreggiando in combattimenti corpo a corpo? O forse che il guerriero voleva semplicemente far spevantare il nemico avversario con segni di deterrente superpotenza?
Tante e tante domande che per secoli e secoli non hanno trovato una risposta chiara e convincente. Il nostro siciliano a Londra ha invece scoperto che l'armatura corazzata non e’ stata in origine realizzata con lo speciale “porta gioielli” dal fabbro costruttore. La protuberanza si e’ formata dopo, col tempo, e dall’interno, con la forza della natura. R.M. ha scoperto che l’armigero che indossava l’armatura armata e’ rimasto incastrato dentro la pesante protezione d'acciaio non riuscendo un giorno a sfilarsela piu’, non si sa se per la fatica, per la ruggine, per l’obesita’ o per i calli agli arti. Il guerriero e’ rimasto non solo incastrato ma immobile e senza parole. Per le troppe imprecazioni e’ diventato afono, mentre per i furiosi tentativi di liberazione ha avuto la paresi in quasi in tutto il corpo. Per sua sfortuna, ha poi vissuto per alcune settimane dentro quell’armatura in un luogo che in pochi giorni si e’ trasformato in locale di “divertimento post bellico”, dove i colleghi guerrieri andavano a spassarsela con incontenibili donne ignude lussuriose per scaricarsi dalle fatiche di guerre sanguinarie. Tappato in un’armatura e a due passi dal piacevole spettacolo, il nostro guerriero e’ morto impotente dalla voglia di cavalcare i sentimenti del momento. Mentre a Pinocchio quando diceva le bugie gli si allungava il naso facendosi spazio nell'aria, al nostro guerriero dentro quell'armatura d'acciaio...

Il turista siciliano, sollecitato dalle autorita' britanniche, sta cercando adesso di fare luce su un aspetto davvero strano e singolare della "mysterious armor". Perche' l'appendice corazzata si sviluppa in orizzontale e non obliquamente? Perche' l'armatura genitale ha quel diametro spaventoso che supera i dieci centimetri? Forse che il guerriero che la indossava era anormale e gli piaceva entrare nella tuta d'acciaio con tutto l'apparato bellico senza il tepore protettivo delle mutande, completamente nudo nelle parti intime?
S.O.S. Chi vuole aiutarci a svelare l'arcano della "mysterious armor" puo' farlo inviandoci una e-mail a iliubo@libero.it.
iliubo
(Corrispondenze da Londra)


mercoledì 3 settembre 2008

Londra, la cultura vale zero


Venite a Londra, pero' portatevi i picciuli, ovvero li sordi, ovvero li grana, ovvero la munita, ovvero tanti euri sonanti. La citta’ e’ bella, piena di fascino e ti lascia stordito per la sua unicita', ricchezza e vastita’. La stiamo tastando in questi giorni per voi che avete deciso di fare una vacanza all’estero, per voi che avete deciso di cambiare aria, per voi che avete deciso di allenare la lingua inglese con gli inglesi e non con i maestri madre pirla.

Londra merita, e’ un po’ cara, ma merita.

Oggi siamo andati in avanscoperta. A Londra c’e’ tutto, ma per viverci dignotosamente c’e’ bisogno, dannazione!, della pila, ovvero di li dinari, ovvero dei sesterzi. Per adattarsi al carovita del Regno Unito, dell'United Kingdom, consigliamo di acquistare un adattatore per prese elettriche domestiche. Il sistema in Inghilterra e’ diverso rispetto all’Italia. Nel paese della regina Elisabetta (effigiata in tutte le costose banconote), per chi non lo sapesse, nelle case domestiche ci sono le prese della corrente a tre buchi e con i pertugi rettangolari. Ragion per cui l’asciugacapelli, il rasoio elettrico o la lavatrice portati da casa italiana senza l’adattatore adatto ad adattare prodotti italiani oltre Manica non potrebbero funzionare in England. Lavatrice e frigorifero italiani sarebbero peso in piu’ nella valigia.

L’adattatore e’ il primo acquisto che si deve fare perche' dall’acquisto capisci tutto: capisci quanto costa vivere a Londra. L'adattatore elettrico diventa piu' che altro un adattatore psicologico. Questo aggeggio, che in Italia compreresti al massimo due euro dal piu’ caro dei commercianti truffaldini, in Inghilterra l’ho pagato 4 pounds (sterline) e mezzo: quasi 8 euro, circa sedicimila lire delle compiantissime lire italiane!

Cosi’ e’ la vita.

Con lo stipendio italiano, gli italiani non arrivano piu' a coprire in Italia la terza settimana del mese. Con lo stipendio italiano, gli italiani non arriverebbero a coprire a Londra la meta' della seconda settimana del mese.

Ma vale la pena venire in Inghilterra. Trovi tuo fratello, trovi tua cognata, trovi la sorella di tua cognata, trovi il marito della sorella della moglie di tuo fratello, trovi la figlia della sorella di tua cognata, trovi i tuoi parenti che dopo essersi fatto il mazzo (non di carte e neanche di fiori) si sono sistemati, integrati e fatti apprezzare; trovi una parte di te, della tua famiglia, del Villaggio Mose' e di Montallegro che e’ emigrata fuori dall’Italia per realizzarsi; trovi una comunita’ straniera accogliente che da’ spazio a chi sa fare e a chi vuol lavorare; trovi una vita sintonizzata con la modernita’; trovi gente laboriosa; trovi tutte le case con il giardino; trovi una citta’ con tanto verde e tanta pulizia; trovi il culto delle tradizioni; trovi quartieri di lusso dove abitano le star del cinema mondiale; trovi gente che fa la rivoluzione se gli togli la cabina telefonica in tipico legno dipinto di colore rosso Maranello-Ferrari; trovi un popolo che ama la corona, i coronati e le coronarie; trovi persone che parlano una lingua che non conosci e che ti risulterebbe incomprensibile se non fosse per tuo fratello e tua cognata che te la traducono all'istante, da bravi human translator, senza difficolta’ dopo averla imparata con gli inglesi madre lingua in quattro anni di permanenza a Londra; trovi tutti i musei dove si entra gratis (che bello!) per vedere un Van Gogh, un Canaletto, un Michelangelo, un Monet, un Renoir, un Turner, un Picasso, una stele di Rosetta, una mummia egizia, uno scheletro di dinosauro (l’abbiamo provato visitando la National Gallery e lo proveremo andando nei prossimi giorni al British Museum: da bravi italiani, se e’ gratis si corre!). A Londra paghi tutto, paghi anche l’aria che inquini con il duro lavoro intestinale, paghi guardando le vetrine con i preziosi ori di Tiffany, ma non paghi la cultura, non paghi la memoria dei popoli, non paghi la conoscenza che si trasmette e si contagia. La cultura in Inghilterra non ha prezzo ed e’ per tutti, anche per i morti di fame. Tutti hanno diritto alla conoscenza. Anche noi italiani entriamo gratis, all'ingresso non ti chiedono il passaporto, non ti chiedono se sei ricco o povero, se sei colto o ignorante, se sei bianco o nero, se sei cattolico o ebreo, se sei inglese o siciliano.

Domani, prometto, vedro' di trovare un po' di tempo per andare a parlare con il primo ministro o la regina per far applicare lo stesso sistema con le case, il cibo e i pub. Tutti hanno diritto di dormire, mangiare e bere gratis!

P.s. Mi scuso con i lettori italiani per gli orrori ortografici. Per scrivere questo post ho utilizzato una tastiera inglese di un compiuter Acer in cui non ho trovato tasti con vocali accentate. Per simulare l’accento, ho utilizzato l’apostrofo.

iliubo

(corrispondenze da Londra)
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