lunedì 10 agosto 2009

Gabbie salariali nel sud impoverito


Gabbie salariali dove abitano le scimmie. Stipendi ancora più bassi dove vivono gli animali. Netta differenziazione tra chi guadagna nel ricco nord e chi invece lavora nel sud impoverito. Dare più soldi a chi è costretto a stare nel benestante settentrione. Togliere denari a chi ha avuto la ventura di nascere nel meridione. Agganciare il reddito al territorio. Legare gli stipendi al costo e al tenore della vita. Dove si vive meglio, dove ci sono più servizi, dove c’è più divertimento, dove ci sono più distrazioni, ci penserà lo stato ad aiutare gli italiani che si trovano in difficoltà ad andare avanti. Dove non c’è nulla e lo stipendio, a chi ha la fortuna di averlo, non riesce ad essere speso nella sua interezza, lo stato interverrà con uno spirito solidale portando via il surplus. Ci sarà un equilibrio dei redditi. Parte dello stipendio inutilizzato sarà forzatamente prelevato per darlo a chi sa cosa farne, a chi sa come spenderlo, a chi sa divertirsi, a chi sa come berlo in pub e ballarlo discoteche. Il principio sarà: togliere agli impoveriti per dare agli arricchiti. È giusto! Il denaro deve produrre denaro. Il denaro deve alimentare l’industria dello svago, dei servizi e creare nuova ricchezza e posti di lavoro. Tra nord e sud c’è troppa differenza. Al nord si sta bene e c’è, dal dopo guerra, piena occupazione. Al sud si sta e c’è il pieno della disoccupazione. Per riequilibrare questo fastidioso divario, il chiacchiericcio non è mancato nello scorso secolo. È mancata la volontà di andare in fondo.
La questione meridionale potrebbe essere risolta se solo si volesse. Si potrebbe fare, ad esempio, un travaso di italiani. Quelli del nord potrebbero essere spostati a vivere al sud e quelli del sud… beh quelli del sud già ci abitano al nord da emigrati. Si potrebbe togliere al settentrione buona parte dei divertimenti, delle distrazioni, delle industrie, dei servizi, della qualità della vita e portare tutto nel meridione. Il nord pagherebbe una sorta di pizzo solidale per avere lasciato colpevolmente il sud al suo destino dopo i fasti borbonici. Per riequilibrare le due macro aree del sacro suolo patrio, si potrebbero togliere al sud per recapitarle al nord: le irrisolte inefficienze, le gabbie salariali di fatto, la disoccupazione vacanziera, la pigrizia salottiera, i cancri sociali, le organizzazioni criminali, le cattedrali nel deserto, le opere pubbliche del deserto, il deserto nel deserto, un po’ cultura e tanta umanità. Si farebbe un baratto nel nome della solidarietà nazionale per omogeneizzare tutte le regioni italiche, distribuendo equamente pregi e difetti. Ma quando si finirà di parlare di un’Italia del nord e di un’Italia del sud? E se il meridione improvvisamente, per un colpo di culo, diventasse ricco sfondato e per sovrabbondante ricchezza farebbe mortificare la gente del settentrione? Come la metteremmo? Quale sarebbe l’atteggiamento, il modo di fare, l’aspirazione dei connazionali settentrionalismi proporzionalmente impoveriti? Si metterebbero a giocare al Superenalotto per riequilibrare le sorti? Chiederebbero sostegno alle istituzioni e agli amici più fortunati?

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: http://www.iliubo.blogspot.com/”)

La foto è tratta dal sito http://nuke.bloccoanimalista.org/
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