sabato 24 aprile 2010

25 Aprile, Gildo Moncada partigiano bambino


Rendiamo omaggio al 25 Aprile e ai tanti eroi della Resistenza, con la testimonianza di Raimondo Moncada, figlio del partigiano agrigentino Gildo Moncada che combattè la guerra di Liberazione a 16 anni, subendo gravi ferite e mutilazioni.

Ecco il testo.

"Alla vigilia del 25 aprile, 65° anniversario della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo, un ricordo di Gildo Moncada, partigiano, grafico e pittore.
Mio padre.

Tra gli attestati che ha ricevuto mi piace menzionare il Diploma d’onore ai combattenti per la libertà d’Italia 1943-1945” conferitogli il 19 giugno 1984 dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini e dal Ministro della Difesa Giovanni Spadolini.

Tanti furono i siciliani, gli agrigentini che, da volontari per la libertà, combatterono la guerra di Resistenza fino all’estremo sacrificio della propria vita, per gli ideali di Libertà, Democrazia e Patria.

Mio padre, Gildo Moncada, agrigentino, fu uno di questi. Il 26 aprile del 1944, entrò a far parte della Brigata partigiana “Leoni” operante in Umbria e nel territorio confinante con le regioni Toscana e Marche, dipendente dalle ricostituite Forze Armate Italiane e dalle truppe alleate anglo-americane comandate dal generale Alexander.

Gildo Moncada divenne partigiano, volontario per la libertà, a 16 anni e 3 mesi.

Ragazzino, decise di lasciare la famiglia di mio nonno Raimondo, per dare il suo contributo alla grande rivolta di popolo che fu la Resistenza per liberare l’Italia dall’occupazione e dall’oppressione nazi-fascista.

Risalgono al 19 e 20 giugno 1944 alcune sue foto in divisa partigiana, durante i giorni della Liberazione di Perugia (nella foto, Gildo Moncada in divisa partigiana il 19 giugno 1944, proprio nel giorno della liberazione del capoluogo umbro).

Durante un’azione militare nei pressi di San Sepolcro (in provincia di Arezzo), nella caldissima area di guerra rappresentata dalla Linea Gotica, e in uno dei momenti più cruenti del secondo conflitto mondiale, venne gravemente ferito.

Rientrato definitivamente dieci anni dopo nella sua terra, mutilato ad una gamba, è stato fino al 1997 sempre tra gli organizzatori della Festa Nazionale del 25 aprile ad Agrigento assieme al senatore Salvatore Di Benedetto, comandante partigiano, grande invalido di guerra, e presidente provinciale dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), e rappresentanti di altri enti, Istituzioni, partiti e sindacati.

Un ricordo personale affinché la memoria viva nelle nostre carni e non cancelli, rimuova, mortifichi - anzi onori - il sacrificio di quanti hanno dato la vita per consentirci di vivere in una Patria pacificata, unita, libera, democratica e repubblicana".


Raimondo Moncada

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