mercoledì 1 settembre 2010

Strani nostrani, i siciliani di Savatteri


Quanto sono strani questi siciliani! Così strani da rasentare la follia. Così strani da lasciare un sicuro posto fisso e darsi alla pittura, al canto, alla vendita di libri, alla costruzione di carretti siciliani, a sostenere che Catullo sia originario di Campobello di Licata. Strani ma geniali, creativi, operosi, concreti, fattivi, azzardosi. Sono i siciliani di Gaetano Savatteri raccontati nel suo ultimo libro dal titolo “Strani Nostrani – Storie di siciliani fuori dal comune” edito da Novantacento, all’interno della collana “I libri di I love Sicilia”. La prefazione è di Pietrangelo Buttafuoco, per il quale il libro è un pretesto dell'autore "per saldare un debito con la propria terra, la terra di Sicilia, attraverso veloci ritratti che in poche battute ci raccontano 'la vita degli altri' con mano sapiente", uomini comuni dall'esistenza fuori dal comune che hanno osato abbandonarsi alla follia del vivere quotidiano. Il libro è stato presentato ieri sera al Collegio dei Filippini di Agrigento da Gero Miccichè, dal vicesindaco Massimo Muglia e da Gigi Restivo.
Gaetano Savatteri, nel corso dell'affollato incontro, ha raccontato la genesi del libro e di come ha scovato gli insoliti personaggi che vengono raccontati con poetica semplicità e garbata ironia, nei loro pregi e nei loro difetti, nelle loro stranezze e nelle loro ricchezze.
Il libro raccoglie il meglio della rubrica che da quattro anni, il giornalista e scrittore di Racalmuto tiene sul mensile I love Sicilia.
Brani di “Strani e nostrani” sono stati letti da Raimondo Moncada, altro strano nostrano, autore dell’opera umoristica “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Alla presentazione, sono intervenuti alcuni degli agrigentini ritratti nel libro di Savatteri: Marcello La Scala, figlio del maestro carradore Raffaele La Scala; il baritono Giuseppe (Peppino) Dalli Cardillo, cantore del prestigioso coro della cappella musicale pontificia Sistina; Amedeo Bruccoleri titolare della libreria Capalunga, il pittore Giuseppe (Peppe) Butera; il direttore di Malgrado Tutto Egidio Terrana; il musicista Cesare Lo Leggio, fratello del professore catulliano Salvatore Lo Leggio; il professor Giuseppe Jannuzzo, padre dell’attore Gianfranco e presidente nella capitale dell’Associazione Agrigentini a Roma e Ovunque; lo scultore Giuseppe Agnello, autore della sculture di Leonardo Sciascia a Racalmuto e a Porto Empedocle del commissario Montalbano, celebre personaggio letterario di Andrea Cammilleri. Nel libro di Gaetano Savatteri, vengono raccontate le storie di altri agrigentini come quelle: del pittore Franco Fasulo; del farmacista Paolo Minacori e del notaio Nino Pusateri, fondatori delle Fabbriche Chiaramontane, la galleria d’arte aperta nelle fondamenta della chiesa di San Francesco; e del magistrato Gigi Birriteri, vice capo di gabinetto del ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Un libro da gustare dalla prima fino all'ultima pagina per apprezzare il genio siculo, per "leggere in filigrana, come dice l'autore, anche qualche declinazione dell'essere siciliani, considerando comunque che nascere e vivere qui (in Sicilia) spesso non è né una condanna né fortuna, ma solo un caso". "Un irripetibile affascinante meraviglioso gioco del caso".
La serata è stata ripresa dalle telecamere dell'emittente agrigentina Teleacras e trasmessa integralmente in tv.

iliubo

domenica 29 agosto 2010

Il folk Raffadali conquista l'Ungheria


Il folk di Raffadali conquista i cuori magiari. Capacità di coinvolgimento, allegria, vivacità, energia, sono le qualità che più sono state apprezzate e che hanno lasciato il segno in Ungheria. La nuova compagnia folclorica “Città di Raffadali” di Antonella Panarisi ha partecipato con notevole successo al festival di agosto “Da Szeged alla scoperta delle regioni sud-orientali ungheresi”. Spettacoli, sfilate, incontri, scambi di amicizia, conoscenza della cultura, delle tradizioni, delle ricchezze umane e storiche di una terra affascinante e straordinaria: l’Ungheria. Un paese dell’est che punta ad entrare sempre di più nell’area europea con umiltà e determinazione, forte del suo Dna, della caparbietà della sua gente, operosa e accogliente.
Il gruppo folcloristico “Città di Raffadali” si è esibito, con le danze, le coreografie e i canti del proprio repertorio, in diverse località: Szeged, Kunszentmàrton, Kisszàllàs, Gyula, nel centro termale di Cserkeszòlò. La compagnia ha dato il meglio di sé, non risparmiando forze ed elargendo ovunque sorrisi. I ballerini, accompagnati da una orchestrina trascinante e su di giri, hanno dato vita a spettacoli sia al chiuso che all’aperto, strappando ovunque applausi, in teatro, in piazze e nel suggestivo scenario del castello medievale di Gyula, su un palco a palafitte eretto dentro uno specchio d’acqua. Una esibizione “salutare” ha anche rallegrato e intrattenuto le migliaia di vacanzieri ospiti del mega centro termale di Cserkeszòlò, gremito in tutte le sue decine di impianti: piscine all’aperto e al chiuso con acqua termale, acquascivoli, centri per fangoterapia, centri per massaggi ecc. E’ stato davvero un piacere vedere un centro benessere così allegro, organizzato, funzionante e stracolmo di famiglie, così come è stato un piacere la tappa nella romantica Budapest, la perla del Danubio, con l’immancabile giro in battello nel fiume per ammirare più da vicino le meraviglie della capitale magiara e i fiabeschi luoghi della principessa Sissi. E così come è stato un piacere la sosta a Ferrara, nel viaggio di ritorno, nella giornata di apertura del “Ferrara buskers festival” tra i più importanti festival internazionali degli artisti di strada, ospiti di un albergo gestito da amici raffadalesi (lo Student's Hotel Estense).

iliubo
(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

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