lunedì 1 ottobre 2012

"Dal Partenone al Putthanone", già in fila per la presentazione


Parte il tour di presentazioni dell’atteso, sospirato, amato nuovo libro dell’autore umoristico Raimondo Moncada: “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. Si comincia da Licata. L’appuntamento è sabato 13 ottobre 2012 alle ore 18 al Caffè Letterario di Marina di Cala del Sole.
È un evento da non perdere e che nessuno perderà per non perdersi e non sentirsi perdenti. 
Licata è già in fermento. Le persone si stanno organizzando con panini e panelle, pasta a forno, arancine, calzoni. 
Qualcuno si è già messo in fila come l'iPhone 5 per accaparrarsi un posto in prima fila. 
La paura degli organizzatori è che quel giorno a Marina di Cala del Sole cali tutta la Sicilia e che ci sia lo stesso pienone - con conseguenti problemi di ordine pubblico - che si è registrato nel teatro dell’Addolorata ad Agrigento a metà settembre.
Speriamo bene. Incrociamo le dita delle mani e le dita dei piedi. Se ci riusciamo anche i diti e le dite. E dato che ci siamo, incrociamo pure braccia e gambe.  
La presentazione è affidata alla poetessa, scrittrice, insegnante di Latino e Italiano (non le manca niente!) Angela Mancuso.
Ci sarà la partecipazione straordinaria del cantautore campobellese Cesare Lo Leggio dei Quelked di Cesare. 
Per l'occasione, sarà presente anche l'autore: Raimondo Moncada. "Questa non me la perdo!" ha dichiarato Moncada alle Agenzie di Stampa.  

Ma che cosa è questo libro? Di cosa parla? Perché tutti ne parlano e tutti lo vogliono?

Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” è una storia che mette a nudo la Agrigento di due millenni e mezzo fa, che mette a nudo tutta la Magna Grecia, che mette a nudo tutti. A occhio nudo, è una storia che narra di una straordinaria scoperta archeologica: il ritrovamento, nella Valle dei Templi, dei resti del tempio della dea Giumenta, Putthanonès di nomen e di factus, la dea che amò generosamente e gratuitamente il mondo intiero e dal mondo intiero altrettanto generosamente ricambiata, senza distinzione di razza, forma e religione. Amata a razzo anche da atei, agnostici, fedeli e infedeli. 
Una dea di profonda umanità e di umana profondità. 
Durante la presentazione di Licata, la prof poet scrittric Angela Mancuso e l’autore Raimondo Moncada si addentreranno nei meandri più reconditi della storia antica. Scaveranno, esploreranno, esploderanno, riporteranno alla luce verità celate e censurate 
dalla storia ufficiale e sottoufficiale da due millenni e mezzo .
Un incontro da non perdere, o da perdere solo per gravi e giustificati motivi. La prof Angela Mancuso pretenderà la giustificazione firmata dai genitori ed anche dai nonni. 

giovedì 6 settembre 2012

Un mistero che si allunga da due millenni e mezzo




Una vita senza omissioni. La dea Giumenta come non è mai stata raccontata. Rivelazioni scottanti e divertenti su Agrigento antica nel libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”, dell’umorista Raimondo Moncada. Ecco il primo video promozionale su Youtube per far conoscere all’intiera umanità la meravigliosa divinità, fino ad oggi censurata dalla storia ufficiale. 
Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” racconta la storia di una straordinaria scoperta, quella di un nuovo tempio dell’amore e di una nuova divinità nella Valle dei Templi: la dea Giumenta. Una dea dalle doti eccezionali che tanto si diede al prossimo con gratuità e diletto dando origine alla città turistica. E’ una storia che, con piacere, mette a nudo la società dell’antica Akragas e di tutta la Magna Grecia. 
“Nel tempio che per 2.500 anni si è creduto appartenere alla casta Giunone – scrive Kekkina Pallonara nella sua apprezzata presentazione - si sono trovati i resti dell’alcova di Giumenta”. 
Mai la storia era stata così piacevole ed ha fatto tanto ridere. 
Il libro di Raimondo Moncada dà una spiegazione all’improvviso boom demografico di Akràgas, potente città della Magna Grecia divenuta tra i centri più popolosi e turistici della Sicilia antica. 

L’ebook è reperibile nelle maggiori librerie on line
Per chi ama il formato stampato, l’opera di carta può essere richiesta sempre tramite internet attraverso la libreria on line Ultima Books.

venerdì 10 agosto 2012

Scoperto il tempio della mitica Dea Giumenta


È finalmente uscito l’atteso nuovo libro dell’autore umoristico Raimondo Moncada. Si intitola “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. 
È un’opera destinata a sconvolgere le conoscenze finora acquisite sull’antichità con una storia che mette a nudo Agrigento di due millenni e mezzo fa e a nudo tutta la Magna Grecia. 
Niente è come ci hanno raccontato finora. Gli studiosi tremano. La storia ufficiale rischia di essere messa in ridicolo per le verità rivelate e finora censurate. 
Dopo lunghi e accurati scavi, nell’intimità della Valle dei Templi è stato scoperto il tempio della mitica dea Giumenta, la Divina Putthanones che ha amato il mondo con generosa gratuità e diletto. Per tanti secoli, gli studiosi si sono concentrati nella ricerca del teatro greco che non si è mai trovato. L’opera di Raimondo Moncada alza il velo su un altro tipo di teatro, svelando un mistero che ha arrovellato le menti di valenti storici. La straordinaria scoperta archeologica dà una spiegazione all’improvvisa dilatazione demografica di Akragas, divenuta in men che non si dica la città più popolosa della Sicilia antica, con il suo milione di abitanti. Tutto ciò grazie alla dea Giumenta, stella trasformatasi in ineguagliato attrattore turistico (a fianco, in anteprima, la copertina che mostra per la prima volta al mondo il volto della dea, tratta da un vaso fittile rinvenuto nella sua affollata alcova).   
Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” è in vendita nelle librerie on line. Si può richiedere in comodo formato digitale (Epub e Mobi) e leggere l’ebook sui dispositivi mobili di e-reading: iPad, tablet, Kindle, Smartphone, Blackberry, pc, notebook...

martedì 29 maggio 2012

"Romeo e Crocetta", in scena Raimondo Moncada


Si intitola “Romeo e Crocetta”. E William Shakespeare non c'entra nulla. Il noto drammaturgo si sta solo rivoltando nella tomba. "Romeo e Crocetta" non è altro che l’ultima opera teatrale scritta da Raimondo Moncada che i giovani attori del “Laboratorio Teatro Stabile” dell’Ipia "Fermi" di Agrigento hanno deciso di portare in scena, per la regia di Lucia Alessi. Lo spettacolo è stato programmato per giovedì 31 maggio 2012, con inizio alle ore 10,30 nell’Auditorium dell’Istituto di contrada Calcarelle. 
“Romeo e Crocetta” è un testo divertente e surreale. È una sorta di tragedia comica liberamente, lontanamente, dissacralmente ispirata alla celebre tragedia “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. Anche nella versione personalizzata da Raimondo Moncada si narra di una storia d'amore tra due ragazzi ma con una sostanziale differenza rispetto all’opera shakesperiana. La tragedia del drammaturgo agrigentino si svolge in terra di Sicilia ed ha ben altri risvolti. Protagonisti sono Romeo Linticchia e Crocetta Capunata. I due giovani sono quasi sul punto di maritarsi quando un’improvvisa faida tra le rispettive famiglie fa saltare i piani amorosi. A causare l’inaspettato conflitto familiare è un efferato omicidio, in apparenza di chiaro stampo mafioso. 

martedì 8 maggio 2012

Scoregge di dinosauro contro il caro carburante


Un dinosauro collegato all'alimentazione di un'auto a gas risolverebbe tutti i nostri problemi economici causati dal caro carburante. Anzi, potremmo aprire  una stazione di servizio e metterci in affari. Fare business con le scoregge dei dinosauri dal potere propellente. La genetica ci potrebbe dare una mano per mettere a punto quella che noi per primi battezziamo la DINOSAUTO. 
Spieghiamo bene per i non addetti ai lavori. 
L'idea della Dinosauto ci è venuta leggendo il sito internet del Daily Wired. Il sito pubblica un articolo dal titolo criptico: “Le flatulenze dei dinosauri scaldavano la Terra”. Nel sommario si specifica: “I sauropodi forse hanno avuto un impatto non indifferente sul riscaldamento climatico del Giurassico: emettevano circa 520 milioni di tonnellate di metano l'anno”. Andando all’essenza della questione, la redattrice scrive quanto segue: "Quanto a  effetto serra, non si poteva star tranquilli neanche nel  Giurassico. Lo sanno bene i dinosaurierbivori del tempo che sembra emettessero  metano al pari di tutte le fonti attuali, antropiche e naturali messe insieme. Parliamo di ben 520 milioni di tonnellate l'anno, secondo i calcoli di tre esperti – uno di ecologia e fisiologia animale, uno di  paleoclima e uno di modelli ambientali. Si tratterebbe di un'ipotesi plausibile, tanto che a pubblicarla è una rivista seria come Current Biology, con il titolo: Il metano prodotto dai dinosauri sauropodi potrebbe aver aiutato il riscaldamento climatico del Mesozoico?”. 
Dopo aver letto le conclusioni della ricerca scientifica ci siamo messi in azione per mettere a punto l'invenzione del terzo millennio: la DINOSAUTO, l'auto che non va a benzina, non va a diesel, ma va a a metano col gas prodotto dal deretano dei dinosauri. Un'idea geniale nata per caso. Che culo! direbbe qualcuno.  

Per maggiori approfondimenti leggete l'articolo su Daily Wired
Per una esemplificazione degli effetti dirompenti di una scoreggia giurassica, guardate questa animazione su Youtube tra due dinosauri e un porco.

L'immagine è stata tratta dal sito www.zbrushcentral.com 

iliubo 

sabato 5 maggio 2012

Lavoro, s'allarga spread tra speranza e disperazione

Disoccupati e inoccupati,
una volta un lavoro l’avevano: 
l’impegno quotidiano a cercare lavoro.
Ora neanche quello.
Salito a livelli di emergenza sociale 
lo spread tra speranza e disperazione.
Alimentiamo la fiducia, nutriamo la vita.


iliubo 
© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog: www.iliubo.blogspot.com

venerdì 4 maggio 2012

Sono il più alto, sono il più basso


Mettimi davanti a un gigante
e mi sentirò basso.
Mettimi davanti a uno basso
e mi sentirò un gigante.
Mettimi davanti a uno specchio
e sarò uguale a me stesso.

iliubo 
© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog: www.iliubo.blogspot.com

martedì 1 maggio 2012

Sono il migliore e il peggiore

Se sono dalla tua parte, mi considererai il migliore. Se sono nella parte opposta alla tua mi considererai il peggiore. Se sto dalla mia parte avrò contro te, tutta la tua parte e anche la parte avversa.

Iliubo 
© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog umoristico: www.iliubo.blogspot.com

sabato 28 aprile 2012

Il gusto pieno della vita e del bicchiere


Positività. Ci vuole positività. Vedere l’acqua nel bicchiere mezzo pieno e non concentrarsi sul vuoto mezzo vuoto. 
Lo stesso oggetto, la stessa realtà, due visioni differenti. Ovvietà, direbbe qualcuno. Stai dicendo delle ovvietà. Ma, intanto, con lo stesso bicchiere riempito a metà, c’è chi lo vede in un modo e chi lo vede in un altro. C’è addirittura chi non vede nulla, aprendo di fatto una terza via. Non vede neanche il bicchiere. Non vede né il vuoto né il pieno. La realtà che ha di fronte non esiste. Sforziamoci allora di vedere il bicchiere e di vedere il bicchiere giusto, quello riempito di acqua a metà. È importante che ci sia acqua e non aranciata o coca cola. L’acqua è importante, altrimenti l’esperimento non funziona. Senza acqua non possiamo indurre la positività. 
E allora. Prendiamo un bicchiere vuoto, riempiamolo d’acqua a metà e osserviamo. Cosa vediamo? Se vediamo il mezzo pieno, siamo sulla buona strada, se vediamo il mezzo vuoto ci dobbiamo rimettere in carreggiata. Come convincere le persone a non vedere il mezzo vuoto di un bicchiere mezzo pieno? Sembra facile, ma così non è. È una questione di punti di vista e di caratteri. C’è chi per natura nasce pessimista e allora è portato per natura a puntare la vista sulla parte superiore del bicchiere riempito a metà. C’è chi per natura nasce ottimista e allora è portato a puntare la vista sulla parte del bicchiere mezzo pieno. Dobbiamo lavorare sulla natura? Sul carattere? Sulla natura del carattere? Sul carattere della natura? Ci stiamo incartando, lo so. Me ne rendo conto. Ma è importante ragionare per ricavare il ragno dal buco e farlo bere, almeno lui, dico il ragno, dentro il bicchiere che dovrebbe contenere ancora dell’acqua. Mettiamola così. 
In ogni cosa c’è il positivo e c’è il negativo. Come una calamita, come una batteria. Anche la nostra visione ha due poli incorporati. In base a dove la vista è posizionata per vedere, cambia la nostra percezione. La stessa situazione può essere vista in maniera positiva o negativa. Mi chiedo a questo punto: una situazione come quella che stiamo vivendo, con la crisi economica che ci sta succhiando il sangue dalle vene arse, può essere paragonata al bicchiere riempito di acqua a metà? Dov’è il pieno? C’è il pieno? Chi lo vede? Voi lo vedete? Concentriamoci. Da qualche parte c’è. Il pieno c’è sempre e vederlo non costa nulla. Non è come quando facciamo il pieno alla macchina. Quello è un’altra situazione che merita un discorso a parte. Concentriamoci solo sul pieno della vita, di qualsiasi dimensione della vita, anche di quella che stiamo vivendo. Ecco, lo vedete?

iliubo 
© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog umoristico: www.iliubo.blogspot.com”

mercoledì 25 aprile 2012

Si reclutano Volontari Combattenti per la Felicità


Opportunità. Guardiamo alle opportunità. È così difficile? È diventato tutto così difficile? Un pessimismo cosmico sembra avere infettato il mondo. Il nostro mondo. Peggio dell’aviaria! Peggio della suina! Il mondo sembra contagiato da una moderna peste. Ma ieri stavamo tutti così bene! L’amico si vantava di aver lasciato un lavoro impiegatizio per aprirsi un negozio specializzato in carta per pacchi regalo. Dov’è finito l’ottimismo? Dove sono finiti i soldi? In giro non ne circolano più. Fino a ieri però c’erano. Fino a ieri si comprava. Fino a ieri si consumava. E i soldi bastavano. Ed i negozi erano pieni di gente. D’improvviso i clienti hanno perso tutti la strada del centro commerciale? D’improvviso gli imprenditori hanno perso la sicurezza dei loro business plan? Cosa è accaduto? Dove sono le opportunità? Prima c’erano. Oggi non si vedono più. Siamo diventati tutti ciechi? O è solo una forma di depressione collettiva che ci ha rinchiuso a casa? Che ci ha fatto mettere in cassaforte stipendi, pensioni e risparmi?
Dove sono finiti gli ottimisti? Dove sono i creativi? Dove sono i seminatori di felicità? Ci vorrebbe una task-force governativa per ridare la felicità perduta a un intero popolo. La guerra del pessimismo sembra combattuta su tutti i fronti con bombe di sfiducia. Apri un qualsiasi giornale e trovi notizie di borse a picco e di fallimenti. Apri un social network e trovi amplificate le notizie negative. E tutti accusano tutti. Il contagio del pessimismo si diffonde a una velocità impressionante. È una guerra strana. Perché sembra combattuta solo da un esercito, quello dei pessimisti, quello degli sfiduciati, quello degli infelici. Tutto è nero, tutti sono nemici, tutti sono i corrotti, tutti sono ladri. Ma chi lotta nell’altro fronte? Dove sono i combattenti della felicità? Dove sono i visionari del paradiso di questa dimensione terrestre? Dove sono i manager illuminati? Che fine hanno fatto gli artefici dei miracoli finanziari? Dove sono gli esperti economisti che ci consigliavano come investire e guadagnare cifre da capogiro con il nostro portamonete? Dove sono gli esperti esperti in espertologia?
Opportunità. Torniamo a vedere le opportunità. Torniamo a costruirci le opportunità. Torniamo a inventare nuove opportunità. Opportunità di sviluppo, opportunità di lavoro, opportunità di investimento, opportunità di renderci felici. La felicità è uno stato primigenio, insito nell’uomo. Ognuno è già felice, anche senza soldi. Ma il guaio è che ci siamo fatti il mutuo e lo dobbiamo pagare a fine mese. Ci siamo fatti la casa fuori dalla città e dobbiamo mettere la benzina.
Il mondo è andato così veloce da non farci capire più niente. Ieri c’erano tante opportunità e oggi sono sparite. Sembra un gioco di magia. Siamo noi che non vediamo? Siamo noi che ci siamo convinti a non vedere? C’è qualcosa di strano. Tutto sembra regolato ormai dai mercati finanziari. Se ai mercati finanziari non piace come sono vestito, me la fanno pagare. Scende il Mib e scende il Nasdaq e scende il titolo bancario su cui la banca ha dirottato per sicurezza il tuo conto corrente. Scende tutto tranne lo spread. Che non è una fortuna. Ci dobbiamo comportare come ordina Piazza Affari.
Ma chi lo ha detto che non possiamo fare niente? Chi lo ha detto che non mi debbo ossigenare i capelli se è questo quello che voglio? Chi lo ha detto che non posso più prendere l’auto per andare a lavorare perché la benzina costa più della mia vita? Chi lo ha detto che non posso baciare più mia moglie perché è stata introdotta la tassa sull’amore per fare cassa? Chi lo ha detto che non debbo fare più vita sociale perché non mi posso permettere di pagare la nuova Ici, l’imposta sui contatti interpersonali?
Opportunità. Dobbiamo solo convincerci. Dobbiamo solo convincerci di nuove opportunità. Dobbiamo solo convincerci che davanti a noi, attorno a noi, sopra e sotto di noi, ci sono dieci, cento, mille opportunità. Ci vuole un salutare lavaggio del cervello. Ci vuole un bel resettaggio mentale. Ci vuole un bel social softwar antivirus per liberare un intero popolo dalla convinzione di un malanno reale e virtuale. Ci vogliono i VCF, i Volontari Combattenti per la Felicità del nuovo mondo informatizzato, tecnologizzato, scientificizzato, finanziarizzato, internettizzato, socialnetworchizzato, invirussato.

iliubo
(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog umoristico: www.iliubo.blogspot.com”

venerdì 20 aprile 2012

Contro la cultura mafiosa con un corto umoristico


"Un lavoro per la legalità, la legalità per il lavoro". È il tema dell'incontro promosso dall'Ipia "Enrico Fermi" di Agrigento nel corso del quale sarà presentato il cortometraggio "L'arma più efficace", scritto e diretto da Raimondo Moncada e prodotto dall'associazione Culturale "Emanuela Loi".
La manifestazione è in programma sabato 28 aprile 2012 alle 11 presso l'auditorium dell'istituto professionale "Enrico Fermi" di contrada Calcarelle. Interverranno il questore di Agrigento Giuseppe Bisogno, il vicepresidente di Confindustria Sicilia e presidente di Confindustria Agrigento Giuseppe Catanzaro, l'autore e regista Raimondo Moncada, lo scrittore e presidente dell'associazione Culturale "Emanuela Loi" Fabio Fabiano. A introdurre l'incontro sarà il dirigente scolastico dell'Ipia "Fermi" Francesco Casalicchio, promotore dell'iniziativa. Coordinerà i lavori Lucia Alessi.
Nel corso dell'incontro, sarà anche proiettato il cortometraggio "L'arma vincente", che vede protagonisti studenti e insegnanti dell'Ipia Enrico Fermi. Il film tratta, con umorismo, il tema della lotta contro la cultura mafiosa.
"Per l'Ipia Fermi - dichiara il dirigente scolastico Francesco Casalicchio -, la realizzazione del cortometraggio è stato un modo originale per fare educazione e promozione alla legalità. Un argomento serissimo è stato affrontato con la forza del sorriso. Il messaggio che si lancia è chiaro: la lotta contro ogni forma di violenza e di prevaricazione passa dall'istruzione, dalla cultura, che è anche cultura del lavoro, del saper fare e del saper cambiare. La scuola, come luogo di conoscenza e di presa di coscienza, si trasforma così nell'arma più efficace per imparare a vivere da cittadini liberi, nel rispetto delle regole e degli altri".
Il cortometraggio "L'Arma più efficace" è una produzione dell'associazione "Emanuela Loi" e dell'Ipia Enrico Fermi" di Agrigento. Sceneggiatura, regia e montaggio sono di Raimondo Moncada. Le riprese di Fabio Fabiano, IL coordinamento tecnico di Agostino Costolo. Gli attori principali del cast sono: Roberto Nenna, Alfonso Tarallo, Maria Passarello, Lucia Alessi, Vincenzo Cicero, Salvatore Massimino, Pasquale Tabone, Luigi Bartolomeo, Michele Chiazza, Giovanni Tarallo.

lunedì 19 marzo 2012

Errare divinum est


La perfezione troppo perfettina ci blocca a danno della creatività e della fantasia. Quando vogliamo fare le cose perfette, precise, senza errori, non dandoci la possibilità di sbagliare, rischiamo di paralizzarci.
La creatività ha bisogno di libertà. Sentirsi liberi di creare è sentirsi liberi di sbagliare. Quante cose non facciamo per paura di sbagliare, per paura di fare brutte figure in pubblico, per paura di non corrispondere alle aspettative, per paura di pronunciare la parola sbagliata, per paura di balbettare, per paura di non piacere, per paura di non sentirci all’altezza? Quante cose non facciamo per paura di risultare goffi, impacciati, brutti, ridicoli, sciocchi, stupidi? Quante cose non facciamo per paura di prendere un cattivo voto, di non corrispondere al modello di studente o di figlio? Quante cose non facciamo per paura di non essere un Michelangelo, un Benigni, un Marlon Brando, un Cicerone? Quante cose non facciamo per paura di incespicare, per paura di non sentirci apprezzati, per paura di non essere PERFETTI, di una PERFETTA PERFEZIONE?
Essere perfettini ci limita, ci blocca, ci paralizza, ci penalizza. Essere perfettini ci fa camminare, ragionare, immaginare con il freno a mano tirato. Allora al bando la perfezione. Diamoci tutto lo spazio ed il tempo di sbagliare. Errare si deve e si può. Errare deve diventare la regola aurea di vita. Possiamo sbagliare anche il condizionale, il congiuntivo, i tempi ed i modi dei verbi. Potremmo così dire: se io mi permetterei di sbagliare fossi perfetto. Possiamo permetterci di giocare come centravanti di sfondamento del Barcellona e sbagliare tutti i calci a porta vuota dopo avere smarcato 11 giocatori in campo.
Perfetto! Errare divinum est, dicevano i latini che di latino e di sbagli se ne intendevano.
Cosa faremmo, allora, se ci consentissimo di sbagliare di più?

-         Scrivere il migliore romanzo del secolo
-         Girare un film con star di Hollywood 
-         Fare concerti in giro per il mondo con i Pink Floyd 
-         Parlare in pubblico al posto del presidente Usa Obama 
-         Intervenire come opinionista in tv
-         Fermare la gente in piazza, fare amicizia, abbracciarla e baciarla
-         Ballare nelle balere, nelle discoteche, in piazza
-         Recitare in tutti i teatri d’Italia e del mondo con i più bravi attori
-         Condurre una trasmissione televisiva negli Stati Uniti 
-         Prenotarsi per presentare il festival di Sanremo nel 2013
-         Prendere una laurea dietro l’altra
-         Esercitare la professione di maestro di vita
-         Dare lezioni di scrittura a Stephen King
-         Dare lezioni di cinema a Giuseppe Tornatore
-         Dare lezioni di arte a Pablo Ricasso
-         Dare lezioni di Italiano a Alessandro Manzoni
-         Dare lezioni di comicità a Roberto Benigni  
-         Dare lezioni di scrittura umoristica e di gialli a Andrea Camilleri 

domenica 19 febbraio 2012

La farfalla di Belen e il farfallino di Morandi

Ci ha scritto l'amico Gianni Morandi arrabbiatissimo. "Datemi spazio almeno voi, per favore!" Non ha digerito la farfalla di Belen e la disparità di trattamento. "Che ingiustizia. Belen ha fatto vedere due secondi la farfalla e ne parla ancora oggi tutt'Italia Io sono stato per 25 ore ore in cinque giorni di festival col farfallino di fuori e nessuno lo ha notato. Il prossimo anno mi presento col farfallone." Gianni Morandi ci ha confidato in esclusiva che se il prossimo anno non farà successo col farfallone, se i media e gli spettatori continueranno a preferire le farfalline, sarà la sua ultima apparizione al festival. Non abbiamo detto a Gianni, per non deprimerlo ancora di più, che anche noi siamo dei fan sfegatati delle farfalle e di Belen. Forza Belen! Il prossimo anno senza vestito.

sabato 21 gennaio 2012

L'Italia è una Repubblica fondata sulla benzina


L’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sulla benzina. Blocca le strade, impedisci i rifornimenti alle stazioni di servizio e la nazione si ferma, in ogni attività, anche quella esistenziale. Senza benzina, si ferma il trasporto merci, si ferma la circolazione dei generi alimentari e di acqua potabile, si fermano le ambulanze, si fermano gli autobus, si fermano i pendolari, si fermano i mezzi di soccorso e di sicurezza. Chiudono gli ospedali, chiudono i supermercati, chiudono le aziende, chiudono le scuole, chiudono i porti, chiude lo Stretto di Messina. Senza benzina non si vive, specialmente in una nazione di pendolari e in un’isola come la Sicilia. Una settimana di blocchi e la Sicilia è stata messa in ginocchio. Con blocchi e scioperi ad oltranza, il popolo di Sicilia farebbe la fine del topo. Per protestare contro il governo di Roma, con giuste ragioni, si fa del male alla propria gente nella propria terra. 

Iliubo 

Post Scriptum 
Comunicazione di servizio a chi ha orecchie per intendere: in caso di scioperi ad oltranza con blocchi delle vie di comunicazione, forniteci di una efficace alternativa alla benzina. Cominciamo col mettere in circolazione automezzi pubblici e privati alimentati a corrente elettrica o energie alternative. Immaginiamo bus, treni, tir e automobili con le pale eoliche, con pannelli fotovoltaici, con mini centrali atomiche o con meccanismi che sfruttino il meteorismo umano. 
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