sabato 28 aprile 2012

Il gusto pieno della vita e del bicchiere


Positività. Ci vuole positività. Vedere l’acqua nel bicchiere mezzo pieno e non concentrarsi sul vuoto mezzo vuoto. 
Lo stesso oggetto, la stessa realtà, due visioni differenti. Ovvietà, direbbe qualcuno. Stai dicendo delle ovvietà. Ma, intanto, con lo stesso bicchiere riempito a metà, c’è chi lo vede in un modo e chi lo vede in un altro. C’è addirittura chi non vede nulla, aprendo di fatto una terza via. Non vede neanche il bicchiere. Non vede né il vuoto né il pieno. La realtà che ha di fronte non esiste. Sforziamoci allora di vedere il bicchiere e di vedere il bicchiere giusto, quello riempito di acqua a metà. È importante che ci sia acqua e non aranciata o coca cola. L’acqua è importante, altrimenti l’esperimento non funziona. Senza acqua non possiamo indurre la positività. 
E allora. Prendiamo un bicchiere vuoto, riempiamolo d’acqua a metà e osserviamo. Cosa vediamo? Se vediamo il mezzo pieno, siamo sulla buona strada, se vediamo il mezzo vuoto ci dobbiamo rimettere in carreggiata. Come convincere le persone a non vedere il mezzo vuoto di un bicchiere mezzo pieno? Sembra facile, ma così non è. È una questione di punti di vista e di caratteri. C’è chi per natura nasce pessimista e allora è portato per natura a puntare la vista sulla parte superiore del bicchiere riempito a metà. C’è chi per natura nasce ottimista e allora è portato a puntare la vista sulla parte del bicchiere mezzo pieno. Dobbiamo lavorare sulla natura? Sul carattere? Sulla natura del carattere? Sul carattere della natura? Ci stiamo incartando, lo so. Me ne rendo conto. Ma è importante ragionare per ricavare il ragno dal buco e farlo bere, almeno lui, dico il ragno, dentro il bicchiere che dovrebbe contenere ancora dell’acqua. Mettiamola così. 
In ogni cosa c’è il positivo e c’è il negativo. Come una calamita, come una batteria. Anche la nostra visione ha due poli incorporati. In base a dove la vista è posizionata per vedere, cambia la nostra percezione. La stessa situazione può essere vista in maniera positiva o negativa. Mi chiedo a questo punto: una situazione come quella che stiamo vivendo, con la crisi economica che ci sta succhiando il sangue dalle vene arse, può essere paragonata al bicchiere riempito di acqua a metà? Dov’è il pieno? C’è il pieno? Chi lo vede? Voi lo vedete? Concentriamoci. Da qualche parte c’è. Il pieno c’è sempre e vederlo non costa nulla. Non è come quando facciamo il pieno alla macchina. Quello è un’altra situazione che merita un discorso a parte. Concentriamoci solo sul pieno della vita, di qualsiasi dimensione della vita, anche di quella che stiamo vivendo. Ecco, lo vedete?

iliubo 
© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog umoristico: www.iliubo.blogspot.com”

mercoledì 25 aprile 2012

Si reclutano Volontari Combattenti per la Felicità


Opportunità. Guardiamo alle opportunità. È così difficile? È diventato tutto così difficile? Un pessimismo cosmico sembra avere infettato il mondo. Il nostro mondo. Peggio dell’aviaria! Peggio della suina! Il mondo sembra contagiato da una moderna peste. Ma ieri stavamo tutti così bene! L’amico si vantava di aver lasciato un lavoro impiegatizio per aprirsi un negozio specializzato in carta per pacchi regalo. Dov’è finito l’ottimismo? Dove sono finiti i soldi? In giro non ne circolano più. Fino a ieri però c’erano. Fino a ieri si comprava. Fino a ieri si consumava. E i soldi bastavano. Ed i negozi erano pieni di gente. D’improvviso i clienti hanno perso tutti la strada del centro commerciale? D’improvviso gli imprenditori hanno perso la sicurezza dei loro business plan? Cosa è accaduto? Dove sono le opportunità? Prima c’erano. Oggi non si vedono più. Siamo diventati tutti ciechi? O è solo una forma di depressione collettiva che ci ha rinchiuso a casa? Che ci ha fatto mettere in cassaforte stipendi, pensioni e risparmi?
Dove sono finiti gli ottimisti? Dove sono i creativi? Dove sono i seminatori di felicità? Ci vorrebbe una task-force governativa per ridare la felicità perduta a un intero popolo. La guerra del pessimismo sembra combattuta su tutti i fronti con bombe di sfiducia. Apri un qualsiasi giornale e trovi notizie di borse a picco e di fallimenti. Apri un social network e trovi amplificate le notizie negative. E tutti accusano tutti. Il contagio del pessimismo si diffonde a una velocità impressionante. È una guerra strana. Perché sembra combattuta solo da un esercito, quello dei pessimisti, quello degli sfiduciati, quello degli infelici. Tutto è nero, tutti sono nemici, tutti sono i corrotti, tutti sono ladri. Ma chi lotta nell’altro fronte? Dove sono i combattenti della felicità? Dove sono i visionari del paradiso di questa dimensione terrestre? Dove sono i manager illuminati? Che fine hanno fatto gli artefici dei miracoli finanziari? Dove sono gli esperti economisti che ci consigliavano come investire e guadagnare cifre da capogiro con il nostro portamonete? Dove sono gli esperti esperti in espertologia?
Opportunità. Torniamo a vedere le opportunità. Torniamo a costruirci le opportunità. Torniamo a inventare nuove opportunità. Opportunità di sviluppo, opportunità di lavoro, opportunità di investimento, opportunità di renderci felici. La felicità è uno stato primigenio, insito nell’uomo. Ognuno è già felice, anche senza soldi. Ma il guaio è che ci siamo fatti il mutuo e lo dobbiamo pagare a fine mese. Ci siamo fatti la casa fuori dalla città e dobbiamo mettere la benzina.
Il mondo è andato così veloce da non farci capire più niente. Ieri c’erano tante opportunità e oggi sono sparite. Sembra un gioco di magia. Siamo noi che non vediamo? Siamo noi che ci siamo convinti a non vedere? C’è qualcosa di strano. Tutto sembra regolato ormai dai mercati finanziari. Se ai mercati finanziari non piace come sono vestito, me la fanno pagare. Scende il Mib e scende il Nasdaq e scende il titolo bancario su cui la banca ha dirottato per sicurezza il tuo conto corrente. Scende tutto tranne lo spread. Che non è una fortuna. Ci dobbiamo comportare come ordina Piazza Affari.
Ma chi lo ha detto che non possiamo fare niente? Chi lo ha detto che non mi debbo ossigenare i capelli se è questo quello che voglio? Chi lo ha detto che non posso più prendere l’auto per andare a lavorare perché la benzina costa più della mia vita? Chi lo ha detto che non posso baciare più mia moglie perché è stata introdotta la tassa sull’amore per fare cassa? Chi lo ha detto che non debbo fare più vita sociale perché non mi posso permettere di pagare la nuova Ici, l’imposta sui contatti interpersonali?
Opportunità. Dobbiamo solo convincerci. Dobbiamo solo convincerci di nuove opportunità. Dobbiamo solo convincerci che davanti a noi, attorno a noi, sopra e sotto di noi, ci sono dieci, cento, mille opportunità. Ci vuole un salutare lavaggio del cervello. Ci vuole un bel resettaggio mentale. Ci vuole un bel social softwar antivirus per liberare un intero popolo dalla convinzione di un malanno reale e virtuale. Ci vogliono i VCF, i Volontari Combattenti per la Felicità del nuovo mondo informatizzato, tecnologizzato, scientificizzato, finanziarizzato, internettizzato, socialnetworchizzato, invirussato.

iliubo
(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo sito riportare la dicitura: "Autore iliubo - tratto dal blog umoristico: www.iliubo.blogspot.com”
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...